1.663.000 metri
cubi: questa la quantità di
acqua estratta dalla falda dal macello e dalla cartiera in un anno.
1.663.000 metri cubi di acqua soddisfano le esigenze per un anno
di 26.000 persone.
Come dire che l’acqua consumata in un anno dal macello e
dalla cartiera equivale a quella consumata dagli abitanti dei comuni di
Vedelago e di Resana messi assieme.
A
luglio 2012 Colomberotto e Rotocart hanno presentato in Regione un
aggiornamento del progetto “Barcon”.
Per
quanto riguarda i consumi di acqua prelevata dalla falda per mezzo di un pozzo,
nulla cambia.
Ogni
anno il macello avrà bisogno di 13 litri al secondo, la cartiera avrà bisogno
di 42 litri
secondo per un totale di 55 litri al secondo.
Fatti
due conti vediamo che i metri cubi estratti dalla falda saranno 1.663.000,
arrotondati probabilmente per difetto.
Sono
tanti, sono pochi?
Per
rendercene conto dobbiamo avere un termine di paragone, fare un confronto con i
nostri consumi.
Vedelago,
assieme ad altri 53 comuni fa parte del consorzio - ATS - Alto Trevigiano
Servizi.
Il
consorzio ATS, nella sua utile ed agevole pubblicazione “ Utilizzo consapevole
dell’acqua” edita nel 2011, informa che i 500.000 cittadini da lui serviti
usano 38 milioni di metri cubi d’acqua all’anno, vale a dire una media di 76 mc
a persona.
Il
cittadini del comune di Vedelago, più attenti ai consumi, nel 2011 hanno usato
1.085.000 mc di acqua, vale a dire una media di 64 mc a
persona.
Il consumo di acqua di macello e cartiera
equivale alle necessità di 26.000 persone.
L’estate
siccitosa che stiamo attraversando, preceduta da un inverno asciutto non è un
caso. Non c’entra il Padreterno distratto od arrabbiato con noi, la scienza ci
dice che c’entrano le azioni degli uomini che inquinano e cementificano.
Il
buon senso e le direttive europee ci dicono che dobbiamo preservare le riserve
idriche e fare un uso attento dell’acqua.
Questo
progetto va nella direzione della salvaguardia degli acquiferi di falda?
A
me sembra proprio di no e spero che tutti coloro che devono programmare i
consumi idrici per uomini, animali e piante, studino bene il progetto prima di
dare il loro assenso.
Spero
che anche il Presidente e tutto il consiglio di amministrazione del Parco
Regionale del Sile, il fiume di risorgiva più lungo d’Europa, classificato SIC
(Sito di Interesse Comunitario), studino a fondo le conseguenze di un tale
prelievo. L’unicità delle sorgenti di questo splendido fiume vanno
salvaguardate.