domenica 12 giugno 2016

canonica di Vedelago con villa Venier e l'enciclica Laudato si'

Il giardino antistante la canonica di Vedelago e gli alberi da frutto del brolo antistante la settecentesca villa Venier sono stati rimossi ed è stato riportato nuovo terreno.
Alla fine dell'operazione la visuale era questa, nessun albero da frutto come d'uso nel brolo delle ville antiche, ma un viale di esotiche palme che nulla ha a che fare con il paesaggio di questi due manufatti belli ed importanti.




I mesi sono passati ed i semi contenuti nel terreno riportato hanno fatto il loro egregio lavoro ed ora la situazione è questa: una bellissima, verdissima ed altissima erba.



Ma sarà questo il tipo di prato, un prato selvatico, ruspante, che i componenti del Consiglio Affari Economici della parrocchia di Vedelago avevano in mente quando hanno pensato di rifare il giardino?
Forse no, e allora mi viene un dubbio atroce: come penseranno di estirpare queste erbe poco nobili?

Non penseranno mica di usare del diserbante??!!
Spero proprio di no perchè da uomini di buona volontà che operano per il bene della parrocchia avranno ben chiare le parole di Papa Francesco e sapranno trovare delle soluzioni alternative.

Giusto pochi giorni fa rileggevo l'emozionante enciclica Laudato si' di Papa Francesco che al numero 8 riporta, condividendole, le parole del Patriarca Bartoleomeo: "Nella misura in cui tutti noi causiamo piccoli danni ecologici" - siamo richiamati a riconoscere - "il nostro apporto piccolo o grande, allo stravolgimento e alla distruzione dell'ambiente" 
Più avanti nel capitolo primo dal titolo "QUELLO CHE STA ACCADENDO ALLA NOSTRA CASA" in particolare al numero 20 papa Francesco scrive:
" Esistono forme di inquinamento che colpiscono quotidianamente le persone. L'esposizione agli inquinanti atmosferici produce un ampio spettro di effetti sulla salute, in particolare dei più poveri, e provocano milioni di morti premature. Ci si ammala, per esempio, a causa di inalazioni di elevate quantità di fumo prodotto dai combustibili utilizzati per cucinare o per riscaldarsi. A questo si aggiunge l'inquinamento che colpisce tutti, causato dal trasporto, dai fumi dell'industria, dalle discariche di sostanze che contribuiscono all'acidificazione del suolo e dell'acqua, da fertilizzanti, insetticidi, fungicidi, diserbanti  e pesticidi tossici in generale."
E ancora al numero 117 papa Francesco ci ricorda che  "Tutto è connesso".

8 commenti:

  1. forse stanno preparando il posto per una moschea.

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  2. ciao Fiorenza mi sa che hai parlato troppo tardi....visto il giugno abbastanza piovoso quelle erbacce si stanno seccando troppo velocemente...gli uomini di buona volontà hanno già operato.
    Spero solo che qualcuno non si metta a vendere "biscottini" o altro alle porte della chiesa per sostenere certe spese create da uno scempio, scusa la mia brutalità ma è quello che penso.
    Mi dispiace anche vedere che quei luoghi stiano per trasformarsi in un bronx

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  3. E' molto facile parlare comodamente seduti nella propria poltrona, pontificando dall'alto della propria arroganza, senza conoscere le motivazioni di scelte fatte da altri. Molto più difficile lavorare e scegliere ....anche perché chi ha il coraggio delle scelte inevitabilmente sbaglia, anche se, orgogliosamente, vende "biscottini".
    ...un parrocchiano che sbaglia!

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    1. Sbagliare è umano, perseverare è diabolico (anche se fa uno strano effetto dirlo in casa del prete). A volte basterebbe avere l'umiltà di capire che analizzare le "motivazioni" senza un'adeguata preparazione potrebbe rendere certe scelte un tantino superficiali.
      ... un parrocchiano che parla comodamente seduto sulla propria poltrona, legge l'Enciclica "Laudato si'" ed orgogliosamente pensa "anche oggi sono riuscito a non contribuire a regalare ai miei figli un mondo peggiore di come l'ho trovato".

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  4. Secondo me non si tratta di "pontificare", di "arroganza", di "superficialità", ma di porsi dei dubbi legittimi in maniera educata e, soprattutto, costruttiva. Con un occhio attento all'ambiente visto che tutti noi tendiamo a metterlo sempre in secondo piano, a cominciare dal primo mattino quando accendiamo l'auto.
    Se poi prima di agire qualcuno di competenza avvisa cosa si sta facendo forse tutte le chiacchiere si potrebbero evitare.
    Per esempio, qualcuno di quelli che hanno risposto sa chiaramente cosa è stato fatto o cosa si farà? Io no, quindi mi pongo delle domande, senza puntare il dito contro nessuno.
    Quindi se chi deve fare delle scelte oltre al coraggio di farle ci mettesse anche l'umiltà, potrebbe rendere partecipi anche altri; e potrebbe sbagliare meno.

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  5. ....quindi, ogni volta che si deve prendere una decisione, si andrà , con umiltà, di casa in casa a chiedere l'opinione di tutti.
    E' giusto esprimere la propria opinione, ed è ancora più giusto battersi per essa. Ma forse, è altrettanto corretto cercare di conoscere i motivi che spingono le persone a fare determinate scelte.
    Ritengo arrogante pensare che le persone abbiano preso delle decisioni senza l'umiltà di informarsi e di confrontarsi. Posso inoltre assicurare che il Vangelo e le encicliche vengono lette anche da altri e, con umiltà e fatica, vissute lavorando per il bene comune.

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    1. Esistono anche altri mezzi per comunicare; per esempio il foglietto parrocchiale o il microfono in chiesa. Da come parli penso Tu sia uno "dentro" la questione e quindi se ci puoi spiegare cosa intendi per "determinate scelte" te ne saremo tutti grati. Anche chi non sta leggendo questi commenti che scriviamo. E non si tratta di accusare nessuno di arroganza ma di conoscere la verità. E' chiedere troppo? M68

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  6. una nota tecnica:
    Mi fa piacere vedere che ci sono dei commenti al mio post, solamente è difficile rispondere per instaurare un dibattito, perchè nessuno, tranne il primo, mette la propria firma; che non deve essere per forza il proprio nome e cognome, ma solamente un simbolo di riconoscimento. Una persona potrebbe anche firmarsi Minni o Topolino.
    Ad esempio Anonimo del 14 giugno alle ore 2.33 parla di coraggio delle scelte, allora coraggio, metta il suo nome. Io il mio l'ho messo ed anche la mia faccia.
    Fiorenza Morao

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