giovedì 2 agosto 2012

BARCON le cartoline del dissenso



Consegnate al Sindaco di Vedelago ed al Presidente della provincia di Treviso altre 2000 cartoline di dissenso all’insediamento industriale di Barcon.

Oggi martedì 31 luglio 2012 Fiorenza Morao ed Ermes Dondoni  in  rappresentanza di Fondazione Villa Emo, Barcon Viva, Italia Nostra, Primavera Civica, Comitato Civico Vedelago e di vari altri comitati, gruppi ed associazioni, si sono recati nella sede della provincia di Treviso ed in municipio di Vedelago ed hanno consegnato altre 2000 cartoline dopo le 3.300 che erano state già consegnate il 23 maggio scorso.
Al totale delle cartoline di dissenso consegnate alla Provincia di Treviso ed al Comune di Vedelago vanno sommate le molte altre cartoline e lettere che sono arrivate direttamente ai protocolli dei due Enti perché molti cittadini hanno spedito la cartolina via posta normale o via e-mail.

Le iniziative per fare informazione e per raccogliere le firme dei cittadini sulle cartoline che esprimevano il dissenso al polo industriale di Barcon, sono state molte, in primo luogo volantinaggi e gazebi organizzati nelle varie piazze di Vedelago e delle frazioni ed in quelle dei comuni limitrofi come Castelfranco, Montebelluna, Istrana.

Fiorenza Morao, consigliere comunale capogruppo di Primavera Civica, fa notare che le quasi 6000 persone che hanno scritto lettere e  firmato le cartoline hanno già fatto conoscere agli amministratori la loro volontà senza attendere un referendum. Se i politici intendono dare ascolto alla voce dei cittadini, queste cartoline sono già un referendum e senza spese per la comunità.
In ogni caso il referendum non potrà certamente riguardare solo gli abitanti di Barcon, come era stato chiesto con una mozione in consiglio comunale, e non potrà nemmeno riguardare solo gli abitanti del comune di Vedelago, perché un progetto simile va a sconvolgere la vita di tutti i comuni confinanti.

Come diceva il professor Mascia della Fondazione Lanza nella sua conferenza a Vedelago, organizzata dai vicariati di Castelfranco e Montebelluna sullo sviluppo sostenibile, le “sorgenti” della vita sono la terra coltivabile, l’aria e l’acqua e come tali vanno preservate per il futuro. 

La loro distruzione è un fatto che riguarda TUTTI!

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