lunedì 20 agosto 2012

COMSUMO ANNNUALE DI ACQUA DEL PROGETTO “BARCON”



1.663.000 metri cubi: questa la quantità di acqua estratta dalla falda dal macello e dalla cartiera in un anno.
1.663.000 metri cubi di acqua soddisfano le esigenze per un anno di 26.000 persone.
Come dire che l’acqua consumata in un anno dal macello e dalla cartiera equivale a quella consumata dagli abitanti dei comuni di Vedelago e di Resana messi assieme.

A luglio 2012 Colomberotto e Rotocart hanno presentato in Regione un aggiornamento del progetto “Barcon”.
Per quanto riguarda i consumi di acqua prelevata dalla falda per mezzo di un pozzo, nulla cambia.
Ogni anno il macello avrà bisogno di 13 litri al secondo, la cartiera avrà bisogno di 42 litri secondo per un totale di 55 litri al secondo.
Fatti due conti vediamo che i metri cubi estratti dalla falda saranno 1.663.000, arrotondati probabilmente per difetto.

Sono tanti, sono pochi?
Per rendercene conto dobbiamo avere un termine di paragone, fare un confronto con i nostri consumi.

Vedelago, assieme ad altri 53 comuni fa parte del consorzio - ATS - Alto Trevigiano Servizi.
Il consorzio ATS, nella sua utile ed agevole pubblicazione “ Utilizzo consapevole dell’acqua” edita nel 2011,  informa che i 500.000 cittadini da lui serviti usano 38 milioni di metri cubi d’acqua all’anno, vale a dire una media di 76 mc a persona.
Il cittadini del comune di Vedelago, più attenti ai consumi, nel 2011 hanno usato 1.085.000 mc di acqua, vale a dire una media di 64 mc a persona.
Il consumo di acqua di macello e cartiera equivale alle necessità di 26.000 persone.

L’estate siccitosa che stiamo attraversando, preceduta da un inverno asciutto non è un caso. Non c’entra il Padreterno distratto od arrabbiato con noi, la scienza ci dice che c’entrano le azioni degli uomini che inquinano e cementificano.
Il buon senso e le direttive europee ci dicono che dobbiamo preservare le riserve idriche e fare un uso attento dell’acqua.
Questo progetto va nella direzione della salvaguardia degli acquiferi di falda?
A me sembra proprio di no e spero che tutti coloro che devono programmare i consumi idrici per uomini, animali e piante, studino bene il progetto prima di dare il loro assenso.
Spero che anche il Presidente e tutto il consiglio di amministrazione del Parco Regionale del Sile, il fiume di risorgiva più lungo d’Europa, classificato SIC (Sito di Interesse Comunitario), studino a fondo le conseguenze di un tale prelievo. L’unicità delle sorgenti di questo splendido fiume vanno salvaguardate.

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